“Sostenere la storica messa al bando delle munizioni al piombo nelle zone umide votato a settembre dalla Commissione del regolamento europeo Reach, senza cedere alla pressione delle lobby della caccia che vorrebbe emendarlo e indebolirlo”.
Questo in sintesi il contenuto di una lettera inviata lo scorso 22 ottobre dalla Lipu-BirdLife Italia agli europarlamentari dove si denuncia il tentativo della lobby della caccia di sollevare alcune obiezioni con l’obiettivo di far sì che il testo già approvato a settembre venga rimandato alla Commissione Reach e riconsiderato, attenuandone alcuni importanti aspetti. In particolare, il tentativo passa attraverso una diversa definizione di zona umida e delle zone “cuscinetto”, quelle zone cioè che impediscono che i colpi sparati all’esterno delle zone umide finiscano nei laghi e nei fiumi.
“Le obiezioni avanzate dai cacciatori, afferma Aldo Verner, presidente della Lipu-BirdLife Italia, mettono a rischio ogni anno oltre un milione di uccelli acquatici per avvelenamento da ingestione di piombo, l’habitat in cui vivono e la salute di tutti. Tutto ciò quando invece si potrebbe benissimo fare a meno di munizioni al piombo e ricorrere a consolidate soluzioni alternative.
“Per queste ragioni, prosegue il presidente della Lipu, chiediamo di agire secondo le conoscenze scientifiche disponibili e di non sostenere, nel voto di ottobre, alcuna obiezione nell’ambito della Commissione Envi.
“Del resto, aggiunge, l’Unione europea, già 25 anni fa, si era impegnata a bandire le munizioni al piombo dalle zone umide, e la recente proposta della Commissione Reach include una tempistica più che adeguata per la transizione.
“Il 2021 dovrà vedere la piena applicazione del divieto o ulteriori ritardi, conclude il presidente della Lipu, metterebbero a repentaglio la vita di milioni di animali e di habitat naturali rari e preziosi e, in ultima analisi, la stessa salute umana”.